Il prossimo 21 giugno sarà in tutte le edicole lo Speciale Tex n. 27 (affettuosamente ormai chiamato da tutti “il Texone”). “La cavalcata del morto”, questo il titolo, vedrà Tex cimentarsi con la leggenda di Arturo Videla, il comanchero decapitato, che vaga senza pace per le praterie e i deserti del Sudovest sul suo demoniaco stallone nero. E vedrà l'atteso (da molti) ritorno di EL Morisco al fianco di Tex.
Una storia che, a onor del vero, richiama subito dei ricordi cinematografici legati a “Il Mistero di Sleepy Hollow”, film del 1999 di Tim Burton con Johnny Depp nel ruolo del “cacciatore di fantasmi” che oggi riveste Tex.
Speriamo che Mauro Boselli, autore dei testi e Fabio Civitelli (disegni) sappiano raccontarci una storia che, pur richiamando il film di cui sopra, sappia comunque rimanere originale e “Texiana” (e dai due autori in questione non mi aspetto niente di meno).
Da pochi giorni in edicola invece lo “speciale Zagor” nr. 2 (“Zagorone?” Si può?) dal titolo “L'uomo che sconfisse la morte” opera in questo caso di Moreno Burattini e Marco Verni.
Anche qui lo spunto non è originalissimo (il tema del sosia, come pure il ritorno dalla morte, ricorrono in letteratura, films e fumetti praticamente da quando esistono) e Verni deve far ricorso a tutta la sua bravura per illustrare una storia non facile nella quale, a mio avviso, si può riscontrare qualche ingenuità di troppo nella narrazione per la necessità di comprimere storia ed eventi nell’arco delle pagine previste.
Ma poiché la storia vede il ritorno di personaggi apparsi rispettivamente per la prima volta addirittura in Zagor nr. 5 (“I due sosia”, del lontano 1965) e in Zagor nr. 148-149-150 (in una vibrante storia di Nolitta, iniziata da Tenenti e completata da Ferri e che risale al 1977) gli zagoriani doc sapranno sicuramente perdonarle ed apprezzare gli eventi narrati.
Più difficile per il lettore occasionale comprendere invece come possa un sosia di Zagor sostituirsi a lui (apparendo addirittura al consiglio dei capi, dove riesce a farsi capire perfettamente da tutti gli indiani delle varie tribù presenti), senza che a nessuno (nemmeno a Cico…) venga il dubbio, sentendolo parlare, che non si tratti del vero Zagor…
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